Oeuvres complètes. Tome VI. Correspondance 1666-1669
(1895)–Christiaan Huygens– Auteursrecht onbekendNo 1575.
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perche io habbia dubitato del suo affetto, ma perche son estato per lungo tempo priuo delle sue da me tanto desiderate, e stimate lettere. Godo però che siano da Vestra Signoria state riceute con gusto quelle opere, che di piu Virtuosi della nostra Italia le hó mandato. Et gia' che ella si è fermata a discorrere in particolare sopra l'Opera del BorelliGa naar voetnoot1), io le dò nuoua, che si è attaccata una piccola Guerra litterariaGa naar voetnoot2) | |
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in 3o fra il medesimo, Il Padre RiccioliGa naar voetnoot3), et il Padre de Angelis sopra gl'argumenti, ò dimostrazioni circa il moto ò stabilità della Terra, ne credo che in questa battaglia, al giudizio de più intendentj ne habbia da hauere il disuantaggio il Borelli. Mi dispiace ben si quando in queste occasionj di differenze letterarie si esce de i termini della disputa, et ammiro la modestia di Vestra Signoria con la quale anche in queste cose, nelle quali discorda, sopra la forza della percossaGa naar voetnoot4) dal Borelli, tratta però del medesimo con molta lode, e cortesia. Quando anche le mie occupazioni mi hauessero permesso di poter prosequire con ardore e con il mezzo di numero riguardeuole di suggetti Virtuosi la mia Accademia dell Esperienze, non hauerej tralasciato di desiderare viuamente che l'Accademia eretta da Sua Maiesta Cristianissima non operasse con il possibile, e maggiore profitto comune, or pensi Vestra Signoria quanto maggiormente mi si accresca adesso questo desiderio, mentre et io poco posso attendere, et sono partiti dal nostro seruizio tre de migliori suggetti che fussero dell Accademia, En però mi sara caro di sentire che continuamente costà si operi con quei due sini tanto importanti, e di osseruare sopra il gran Libro della Natura promesso dell esperienze, e ritrouar nouitá non più udite, e per espurgare i libri da quelli errori esperimentali che sono stati troppo facilmente creduti taluolta ancora da gl' Autori piu stimati, cagione che molti filosofando sopra supposti falsi, hanno necessariamente ancora non ben filosofato. Questa seconda parte la stimo la piú facile a mettersi in opera quando ui si uoglia applicare, ma non saria per questo di minore importanza per leuare tante false apparenze (dirò così) che offuscano, et inviluppano gl' Intelletti a molti, quali non hanno tempo, ò comodità, ò uoglia di confrontare gl'esperimenti altruj, e credono in un certo modo alla cieca in materie che forse non basteriano occhi Lincei a ben discernerle, ò non curando le verità Geometriche si appagano di quello, che hà apparenza di verisimile in uece del vero. Non può Vestra Signoria dirmi che io gl'habbia mandato molti libri, e molte materie da vedere, mentre ella ne hà tante fra mano, che non ui è proporzione fra queste e quelle. In fine bisogna concludere che a uoler essere buon Filosofo, sia necessario esser buon Geometro, ne haueria sortito Vestra Signoria senza le Infal- | |
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libili leggi della Geometria di ritrouare tanto ingegnosamente anzi dimostratiuamente un modo con il quale si saluano le apparenze delle Parelij e Corone, che da noi chiamansi Aloni, con inuestigarne una cagione possibile, si che mi si accende più la giusta curiosità di uedere alla luce tante opere belle, delle quali Vestra Signoria hà dato notizia; non solo per apprendere io da esse alcuna cosa di mio profitto, ma perche ne riceuano utile grande tanti, che più di me se ne potranno approfittare. Onde mi si accresce più guistamente la stima, che io faccio del suo merito, e la brama d'incontrare occasioni di sua sodisfazione, e di pregarle, che se li aprano i modi più proprij per ogni sua più uera felicità.
Di firenze 10 febbraio 1667 ab Incarnazione
Al Piacere di Vestra Signoria Il Cardinale de Medici. |
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