Italiaanse brief
11503 In tutta umiltà scrivo alla Sua magnificenza, tanto grande
2si mostra, caro mio signore, la Sua nobiltà.
3Infatti tutta la carta [da lettere] di Venezia non mi basterebbe
4a scrivere della Sua buona provvidenza. Per questo non sono in grado
5di parlare della Sua gentilezza, perché la mia lingua balbuziente e anche il mio
6intelletto non mi aiutano a descrivere la Sua gentilezza. Mi perdoni quindi
7se in quello che ho scritto prima ho usato qualche parola sbagliata.
8O mio padre cordialissimo Le voglio mostrare come io
9sia suo fedele servitore in tutte le cose. So - è vero - che Lei sta bene,
10perché da Lei ho ricevuto mille ducati ben contati e con quelli
11ne ho guadagnati un altro migliaio ben contato. E nello stesso modo, o mio signore,
12con quei panni e drappi ho guadagnato meno, perché i Turchi non sono venuti
13e molti buoni affari sono andati persi. Ma ho fatto affari con i Siciliani e ho
14scambiato zucchero con caciocavallo e anche con vino greco. E questo baratto
15l'ho fatto presto, cossicché Lei ad Anversa possa far baratto con gli Inglesi
16e prendere la loro lana, guadagnoci di più in un altro tempo. Poi,
17se Lei ha bisogno di spezie, [mi] risponda presto, perché Le dico
18onestamente se diventeranno più care. E' vero che la seta [è] a buon mercato,
19la malvasia [è] troppo cara e lo zucchero sta nel mezzo. E intanto sono stati venduti tutti
20i berretti. Vorrei avere i panni di Châlons, perché in questo momento si vendono bene.
21E' anche vero che da un mercante delle Fiandre ho ricevuto in cambio dei soldi, cioé
22quarantadue ducati. [Da] questi ho preso una £, perché non avevo soldi.
23Per adesso niente altro. Dio protegga voi tutti nella buona salute
24dell'anima e del corpo. Amen.