Briefwisseling. Deel 2: 1634-1639
(1913)–Constantijn Huygens– Auteursrecht onbekend1536. E. DiodatiGa naar voetnoot2).La fama della virtù e de' gran meriti di V.S. Illustrissima avendomi piû volte fatto desiderare di godere ereditariamente nella sua persona dell' amicizia della quale - essendo io in Olando nell' anno 1612 - l'Illustrissimo Sig. suo padre, di felice memoria, m'aveva onorato, e continuatamela anco di poi mentre ha vissuto; ora, con I'occasione d'un negozio importantissimo, nel quale ricorro alla sua protezionne verso gl'Illustrissimi Signori Stati, dignissimo della loro grandezza e potenza, me le vengo a offerire devotissimo ad onorarla e servirla. Il Sig. Galileo Galilei - il solo nome del quale, senza altra più particolare denotazione, manifesta l'eccellenza del suo merito, come di persona singolare nel nostro secolo, avendolo illustrato per le cose da lui ritrovate nel cielo, inaudite ed incognite a i secoli passati - avendomi scritto da un anno in qua - secondo l'antica amicizia della quale Sua Signoria s'è compiaciuta onorarmi - che oltre le cose da lui ritrovate e pubblicate gliene restava una importantissima, desiderata in universale da tutti, ed alla ricerca della quale tutti i gran principi avevano invitati i mattematici e gli astronomi con promesse d'onoratissime ricompense a chi la trovasse, cioè l'invenzione delle longitudini, nella quale, essendosi affaticati invano fin adesso, gli era felicemente riuscito di venire a capo ed accertarsene per ogni sorta di prove ed esperienze continuate per molt'anni; non restarli se non di trovare un principe potente, al quale dedicando il suo segreto, il negozio sotto tali auspici pigli stabilimento, ed in progresso di tempo ne sia introdotto l'uso per terra e per mare, dove assai più questa invenzione era necessaria par la sicurezza de' naviganti; essendomi rallegrato seco che con questo nuovo trovato potesse, oltre a' precedenti già pubblicati, anco illustrare la sua memoria con un tanto beneficio verso il genere umano, gli scrissi che mi pareva - se per altre considerazioni non ne era ritenuto - che per questo non poteva far migliore elezione che degl' Illustrissimi Signori Stati Generali delle Provincie Belgiche federate, concorrendo in essi tutte le qualità desiderabili per la perfezione di questo, e potendo meglio d'ogn'altro principe, per via delle continue ed universali loro navigazioni, introdurre e stabilirne l'uso, avendo negli stati loro peritissimi astronomi e numero grandissimo di nocchieri e marinari espertissimi ed industriosissimi, e che di più poteva sperare, anzi assicurarsi, che essi, conoscendo per prova l'importanza di questo negozio e l'honore che glie ne riuscirebbe rendendosi pubblico ed all' uso universale del genere umano sotto i loro auspici, non mancherebbono di testificarglielo, rimunerandolo onoratamente secondo la solita loro magnanimità. Avendo dunque esso Sig. Galilei condesceso al mio parere, mi pregò di scriverne al Sig. OrtensioGa naar voetnoot3) per farne fare la proferta alle loro Eccellenze; la quale essendogli stata fatta dal Sig. | |
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Borel, console d'AmsterdamGa naar voetnoot1), fu ricevuta da loro con molto applauso, avendo nominato i commissari per esamine della proposizione, quando venisse loro presentata; la quale esso Sig. Galilei, essendosi trovato indisposto, non potè mandargli che in capo a quattro o cinque mesi, cioè nel mese di Settembre passato, avendola indirizzata al Sig. RealioGa naar voetnoot2) e scrittoli in particolare una lettera onoratissima - come feci anch'io, accompagnando quella del Sig. Galilei, per dargli notizia che, pervenendogli per mezzo mio, me ne mandasse la risposta - pregandolo di farne la presentazione in nome di Sua Signoria alle loro Eccellenze - non essendo parso di dover servirsi in ciò del Sig. Ortensio, se bene suo amico, essendo uno de' commissari nominati. Alli 4 di Novembre ebbi avviso dal Sig. Ortensio della presentazione fatta dal Sig. Realio della proposizione, e che dalle loro Eccellenze era stata ricevuta con grande aggradimento e con molto onore, come esso Signor Galilei lo vedrebbe dalla loro risposta, la quale in breve dal Sig. Realio gli sarebbe mandata, secondo la commissione glie n'era stata data da loro; e che intanto detta proposizione era stata data a i commissari per esaminarla e darne relazione. E non essendo fin adesso detta risposta dell' Eccellenze loro stata mandata, avendo il Sig. Ortensio dopo un silenzio continuato di quattro mesi, benchè instantemente da me sollicitato, finalmente scrittomi che il Sig. Realio aveva avuto molte occupazioni, le quali l'avevano impedito di mandare la risposta, e che in breve me la manderebbe per inviarla al Sig. Galilei, e non essendo nè anco seguita la relazione de' commissari, V.S. Illustriss. può da sè facilmente comprendere se il Sig. Galilei, il quale, per la generosa confidenza dimostrata nel suo procedere avendo con ragione dovuto sperarne ogn' altra cosa che una tanta freddezza, ha occasione ora di ritrovarsi perplesso, ed io, per avercelo ridotto, di restar confuso; una tanta dilazione non rispondendo nè alla dignità del negozio, di valore inestimabile, nè al merito incomparabile dell' autore, confidatosi generosamente nella magnanimità dell' Eccellenze loro, e riverito la loro potenza con parole e con fatti nell' aver loro fatto un presente di si gran prezzo, nè finalmente all'onore ed alla gloria immortale che glie ne risulta, dovendo non solo i loro popoli, ma anco tutto il genere umano, ricevere dalle loro mani questo dono del cielo, negato a tutti i secoli passati. Ed acciò V.S. Illusstriss. conosca maggiormente quello avrà da esser fatto per la promozione del negozio, ecco che le mando la copia della proposizione - avendomela esso Sig. Galilei mandata aperta - non solo per informarnela, ma anco per la sua soddisfazione, tenendo che averà molto a caro di vederla, e che, essendo intelligentissima in queste scienze mattematiche, ne riconoscerà facilmente la verità, e discernerà che quanto resta da farsi per facilitarne l'uso in mare e superare l'impedimento che l'agitazione della nave potesse arrecare a far l'osservazioni necessarie, non dee minorare il merito, non derogando ciò alla certezza della cosa, e per quanto spetto alla terra, potendosi senza altro maggior comparamento, per via di questa invenzione, riformare le carte geografiche e marittime ed essere in esse assegnati i veri siti de' luoghi, i quali sin qui non si son posti per lo più che immaginari; il che solo, essendo bene presente ed eccellentissimo per l'aggiustamento della geografia, quando altro non fosse, dee far tenere in grande stima il segreto di questa invenzione. E nondimeno per rispetto anco del mare, oltre che il Sig. Galilei nella sua proposizione dice d'averci trovato qualche opportuno rimedio, non bisogna dubitare, che come universalmente l'arti, principalmente le più nobili, hanno tutte nella loro prima introduzione incontrate delle grandissime difficultà, per le quali in principio si perdeva ogni speranza della loro riuscita, le quali nondimeno dipoi, per l'industria degli nomini - alla quale non è cosa alcuna insuperabile - con ammirazione si son rese facili e praticabili anco da i spiriti volgari, senza dubbio interverrà il medesimo in questo, principalmente se v'aggiungono promesse d'onorati premi a chi lo riduca a perfezione: attesochè - per non uscire della navigazione - moltissime sono l'operazioni che si fanno nel governare le navi, le quali, proposte a i primi naviganti, sariano state riputate del tutto impossibili; e parlando d'una sola, chi avrebbe mai creduto che si potesse fare una mistione dell' uso delle vele e di quello del timone, che, senza scapito alcuno, anzi più presto con qualche guadagno, si podesse contrastare alla forza d'impetuoso vento contrario? Sicchè l'ingegno umano venendo a capo d'ogni cosa a che s'applica con fissa ostinazione, questa difficultà per la fluttuazione della nave sarà anco col tempo facilmente superata, come s'è visto di molte altre assai maggiori ed assai manco necessarie ad esser superate. V.S. Illustrissima vedrà di più per la detta proposizione, come il Sig. | |
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Galilei offerendo di dichiarare il modo per la costruzione dell' efemeridi de' moti regolari de' quattro satellitti di Giove, e d'insegnar la fabbrica dell' orologio da lui trovato, esatissimo misuratore del tempo senza errore nè anco d'un minuto secondo d'ora in un giorno nè in un mese - aiuto mirabile in tutte l'astronomiche osservazioni - per venire all' effetto di tutte queste gran cose, le quali non si possono sperare da altri che da lui, non avendo per la sua grave età potuto intraprendere un viaggio di tanta distanza per trattar questo suo negozio di presenza, come sarebbe stato assai più opportuno, anzi necessario, pare che quello s'abbia da fare per supplirci sia che con un trattamento convenevole al suo merito, alla dignità del negozio ed alla grandezza e potenza di cotesti Illustrissimi Signori, testificatogli con gli effetti, senza più lunga dilazione, venga ad essere indotto ed invitato a dichiarar le cose da lui offerte, perchè il continuare nel modo che si è proceduto fino adesso, gli priva giustamente d'ogni speranza e mette il negozio in termine di perderis, frustrandone l'autore dell'onore e del premio dovutogli, il mondo universale del benefizio desiderato, e cotesti Illustriss. Signori della gloria dello stabilimento. Però, con quel maggiore affetto ch'io posso, prego umilmente V.S. Illustrissima di volere abbracciare questo negozio, nel quale non credo poterle essere importuno, anzi, visto dalla sua generosità, spero che lo giudicherà degno oggetto della sua virtù e d'esser appoggiato all'autorità di Sua Altezza, in quanto la gloria di si nobili e si illustri stabilimenti ridonda principalmente nella gloria de' principi sotto gli auspici de' quali si son fatti, notandosi tra le più segnalate imprese loro, come in Cesare la riformazione del calendario, ed in Ferdinando di Castiglia lo scoprimento dell' Indie; onde Sua Altezza, non cedendo in grandezza d'animo ad alcuno de' detti principi, se sarà informata da V.S. Illustrissima del merito di questo negozio, nobilissimo per la sua origine, essendo derivato dal cielo, ed illustrissimo per lo bene universale e perpetuo al genere umano, l'animerà senza dubbio a proteggerlo volentieri con l'autorità sua. Il Sig. HeuskerchenGa naar voetnoot1), residente in questa Corte per cotesti Illustrissimi Signori, col quale ne ho conferito, è stato di parere che non scrivessi all' Illustrissimo Signor MuschGa naar voetnoot2), segretario di Stato delle loro Eccellenze, per raccomandargli il negozio, come persona di molta autorità nel Consiglio loro e di gran virtù, al quale ne ho scritto, sebbene più succintamente. Piacerà a V.S. Illustrissima conferirne con lui, e concertare insieme quello che giudicheranno s'abbia da fare, facendomi il favore di avvisarmene. Il zelo del ben pubblico ed il devotissimo affetto mio verso cotesto trionfante Stato, dal quale prima sono stato mosso, me ne fa desiderare il felice successo per la gloria loro, oltre l'interesse dell' autore, persona singolare e d'incomparabil valore, trovandomici in obbligo per suo rispetto, avendo egli in ciò seguito il consiglio che io glie ne ho dato; sicchè gli buoni uffici, che V.S. Illustrissima si compiacerà far per il bene del negozio, mi terranno in obligo strettissimo e perpetuo verso di lei, pregandola ec. Parigi, 20 Marzo 1637. |
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